Pensione di reversibilità

Beneficiari e Modalità di Calcolo della Pensione di Reversibilità
La pensione di reversibilità, o pensione ai superstiti, non è altro che un beneficio erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) che è destinato ai familiari di un lavoratore o pensionato che era iscritto a uno dei regimi previdenziali gestiti dall’INPS.
I beneficiari della reversibilità sono i familiari superstiti, e le regole che disciplinano il diritto a questa indennità includono anche il calcolo dell’importo mensile spettante a coniuge, figli ed equiparati, e in alcune situazioni eccezionali, anche a fratelli o sorelle e genitori del defunto.
Possiamo dire che, i familiari di un assicurato o pensionato INPS possono ricevere sia la pensione di reversibilità che la cosiddetta pensione indiretta. La pensione di reversibilità è erogata ai familiari di un pensionato iscritto all’INPS, mentre la pensione indiretta è concessa nel caso in cui il defunto non sia ancora titolare di una pensione diretta ma abbia versato contributi per un determinato numero di anni.
(fate attenzione su questa differenza)
Per determinare a chi spetta la pensione di reversibilità, occorre valutare la relazione tra il richiedente e il defunto, come coniuge, figlio, equiparato, fratello o sorella, o genitore. Le regole specifiche variano in base a queste relazioni.
Per richiedere la pensione di reversibilità, è necessario seguire le istruzioni fornite dall‘INPS, che di solito includono la presentazione di una domanda formale. Le istruzioni dettagliate su come presentare la domanda possono essere reperite sul sito web dell’INPS o presso gli uffici locali dell’ente previdenziale, presso il patronato locale o presso di noi che ci appoggeremo presso altri patronati che che potrebbero aiutarti come in questo caso.
Quanto all’importo dell’indennità, questo dipende da vari fattori, tra cui il reddito dell’assicurato defunto e il tipo di pensione che riceveva, nonché dalla specifica relazione tra il richiedente e il defunto. L’INPS calcolerà l’importo sulla base di queste variabili.
Alla fine possiamo dire che la pensione di reversibilità è un importante beneficio erogato dall’INPS ai familiari superstiti di un lavoratore o pensionato. Le regole specifiche, i requisiti e le istruzioni per richiederla possono essere ottenuti direttamente dall’INPS, che fornirà anche dettagli sul calcolo dell’importo.
Pensione di Reversibilità: Definizione e Caratteristiche Principali
La pensione di reversibilità, come già anticipato, è un assegno erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) a favore dei familiari di un individuo assicurato o pensionato iscritto a uno dei regimi previdenziali gestiti dall’istituto. Questo assegno è calcolato tenendo conto del grado di parentela dei familiari superstiti e della composizione del nucleo familiare.
Per avere diritto alla pensione di reversibilità, è essenziale che il defunto, che era iscritto all’INPS, fosse titolare di una pensione diretta o che questa fosse in fase di liquidazione.
Invece per quanto riguarda l’indennità per i superstiti, i familiari dell’assicurato INPS hanno diritto alla cosiddetta “pensione indiretta” se il lavoratore deceduto ha accumulato uno dei seguenti requisiti:
- 15 anni di assicurazione e contribuzione, o almeno 780 contributi settimanali.
oppure
- Cinque anni di assicurazione e contribuzione, o almeno 260 contributi settimanali, di cui almeno tre anni, o 156 contributi settimanali, sono stati accumulati nel quinquennio che precede la data del decesso.
In altri termini, la pensione indiretta è destinata ai familiari del defunto quando quest’ultimo aveva contribuito in misura significativa al sistema previdenziale, ma non aveva ancora ottenuto una pensione diretta prima del suo decesso.
Beneficiari della Pensione di Reversibilità: Chi Ne Ha Diritto?
In generale, la pensione di reversibilità è un beneficio che spetta ai seguenti familiari del lavoratore deceduto iscritto all’INPS:
- Coniuge o partner in un’unione civile.
- Figli.
- Nipoti.
- Genitori.
- Fratelli e sorelle.
Pensione di reversibilità al coniuge
Il diritto alla pensione di reversibilità è esteso al marito o alla moglie del pensionato defunto, anche se non erano considerati a carico dell’assicurato. Ecco i dettagli delle situazioni in cui spetta il diritto alla pensione di reversibilità:
Coniuge: Il coniuge ha diritto alla pensione di reversibilità, anche se separato legalmente dal defunto.
Coniuge divorziato: Un coniuge divorziato può avere diritto alla pensione di reversibilità a condizione che soddisfi tre criteri:
- Sia titolare dell’assegno periodico divorzile.
- Non sia passato a nuove nozze.
- La data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Coniuge che si sposa nuovamente: Se il coniuge si sposa nuovamente, perde il diritto alla pensione ai superstiti. Tuttavia, ha diritto a un assegno una-tantum, che è pari a due annualità della quota di pensione in pagamento, compresa la tredicesima mensilità, nella misura spettante alla data del nuovo matrimonio. Se il defunto ha contratto un nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con sentenza dal Tribunale.
Unione Civile: In seguito all’approvazione della legge Cirinnà, a partire dal 5 giugno 2016, il diritto alla pensione ai superstiti è riconosciuto anche in favore del componente dell’unione civile.
Queste regole delineano chi ha diritto alla pensione di reversibilità in base alla relazione con il defunto, alla situazione legale del coniuge o dell’ex coniuge e alla data del matrimonio o dell’unione civile..
Come si calcola
La pensione di reversibilità entra in vigore a partire dal primo giorno del mese successivo alla data del decesso del pensionato. Tuttavia, è importante notare che il beneficiario della pensione di reversibilità non riceverà l’intero importo dell’assegno del pensionato defunto; l’importo sarà una percentuale dell’assegno originariamente spettante al defunto. Il calcolo di questa percentuale si basa su diverse aliquote di reversibilità, che variano in base alla composizione familiare. Ecco le aliquote di reversibilità:
Per il coniuge:
- 60% senza figli.
- 80% con un figlio.
- 100% con due o più figli.
Che documenti servono
La nostra agenzia, appoggiandosi ad altri patronati, oggi offre ai cittadini italiani e ai suoi familiari questo servizio.
La documentazione richiesta:
- Carta d’identità del richiedente
- Codice fiscale del richiedente (se non in possesso, possiamo richiederlo in Ambasciata)
- Codice fiscale ed estremi pensione del defunto
- Documenti di identità del defunto: Potrebbe essere richiesto un documento di identità del defunto per confermare la sua identità e il legame con il beneficiario.
- Documenti del beneficiario: Potrebbe essere richiesto un documento di identità valido del beneficiario, come la carta d’identità o il passaporto, per confermare la sua identità.
- Certificato di morte: Un documento ufficiale che attesta il decesso della persona di cui si richiede la pensione di reversibilità. Di solito, questo certificato deve essere rilasciato dall’autorità competente, come l’ufficio di stato civile
- Certificato di matrimonio
- Eventuale sentenza di separazione legale (diritto all’assegno di mantenimento)
- Eventuale sentenza di divorzio (diritto all’assegno divorziale)
- Eventuali redditi anno precedente e presunti anno in corso ( del richiedente): Potrebbe essere richiesta una copia della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente o degli anni precedenti per valutare l’importo della pensione di reversibilità da erogare.
- Estremi conto corrente dove domiciliare la pensione di reversibilità
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